Biscotti brutti ma buoni. Videoricetta

Biscotti brutti ma buoni, un classico della pasticceria: questi dolcetti sono molto golosi, il sapore delle nocciole tostate e tritate viene esaltato dalla cottura con la meringa.

I biscotti brutti ma buoni sono un dolce semplice da preparare. Tre gli ingredienti, nocciole tostate, albumi e zucchero che insieme, grazie alla cottura della meringa sul fornello, danno vita ad un biscotto croccante e saporito.

Il sapore delle nocciole nei biscotti brutti ma buoni

I brutti ma buoni erano tra i dolci preferiti di papà. A volte la domenica, lui stesso o mio cognato, andava in pasticceria ad acquistare il vassoio di dolci per pranzo. Capitava che, invece del solito vassoio di paste, preferisse la pasta di mandorle classica a cui faceva aggiungere una fila di brutti ma buoni. Gli piaceva molto il sapore della nocciola, ma era l’insieme zuccherino a stuzzicarlo, perché in campagna avevamo tanti alberi di nocciole ma io non l’ho mai visto mangiarne una. Neanche durante la raccolta. Io si, invece e tante.

Nei miei giri “randagi” per la campagna mi fermavo a staccarle e mangiarle direttamente sotto i rami. Magari mi sedevo per terra, nell’erba, gli insetti non mi facevano paura.

Le caratteristiche di questi biscotti

Le caratteristiche dei brutti ma buoni sono appunto croccantezza e forma: devono asciugare in forno anche all’interno perciò, per sicurezza, a fine cottura metto lo sportello del forno in fessura per una decina di minuti.

Biscotti brutti ma buoni

Preparazione 1 ora 30 minuti
Portata Dessert
Cucina Italiana
Porzioni 20 biscotti

Ingredienti
  

  • 250 g nocciole tostate e tritate grossolanamente
  • 250 g zucchero diviso in due parti uguali
  • 140 g albumi a temperatura ambiente

Istruzioni
 

  • Tostiamo le nocciole a 180° per una decina di minuti. Facciamole raffreddare bene prima di passarle al mixer. E’ possibile utilizzare le nocciole già tostate oppure la granella di nocciole.
    Una volta fredde, tritiamo le nocciole nel mixer, fino a ottenere una granella grossolana. Teniamola da parte.
  • Dividiamo in due parti uguali lo zucchero.
    In una ciotola versiamo gli albumi a temperatura ambientecon una prima parte di zucchero. Potremo usare la planetaria o lo sbattitore.Montiamo a neve ben soda, fino a quando, sollevando le frusta, la meringa fa ilbecco.
  • Aggiungiamo  le nocciole tritate e l’altra parte di zucchero. Mescoliamo a mano.
  • Trasferiamo il composto in una pentola d’acciaio dal fondospesso e, a fuoco medio-alto all’inizio, facciamo cuocere, mescolando spesso,per circa 15/20 minuti. Quando il composto inizierà ad asciugarsi, abbassiamola fiamma e cuociamo mescolando continuamente con una spatola, sino a quandodiventerà di un bel colore ambrato e si diffonderà, man mano che cuoce, un odoredi nocciole caramellate.
  • Una volta cotto, togliamolo dalla pentola e trasferiamolo in una ciotola, altrimenti, la parte sottostante a contatto con il fondo della pentola, continuerà a cuocere.
  • Aiutandoci con un cucchiaio e un cucchiaino formiamo dei mucchietti su una leccarda foderata con carta forno, distanziandoli tra loro, perché in cottura si gonfieranno. Inforniamo in modalità ventilata a 160° per 40 minuti circa. Gli ultimi 5/10 minuti con lo sportello del forno in fessura, cioè con il manico della cucchiaia in mezzo.
  • Facciamo raffreddare prima di toccarli e toglierli dalla teglia.
  • Si conservano a lungo in una scatola di latta oppure in uncontenitore per biscotti. A casa mia non superano il secondo giorno!
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Brutti ma buoni: le origini della ricetta

brutti ma buoni sono dei dolcetti dall’origine contesa: se alcuni sostengono essere originari della località lombarda di Gavirate (VA), in cui si presume che nacquero nel 1878 dall’intuizione di Costantino Veniani e di cui farebbero parte integrante della storia comunale, altri ritengono invece che questo prodotto dolciario abbia origine nella città piemontese di Borgomanero (NO).

Al di là dell’incertezza riguardante le origini, oggi ci accompagna una granitica certezza. I brutti ma buoni sono biscotti di origine piemontese o lombarda la cui squisitezza va oltre ogni effimera apparenza.

Oggi, a dire il vero, sono diffusi un pò in tutta Italia, anche se in varie versioni.

Alternative agli ingredienti

La dose di zucchero può variare, da pari peso delle nocciole fino a scendere ai 200 g. Il risultato sarà leggermente diverso, ma ugualmente buonissimo. E’ solo una questione di gusto personale. Posso dirvi che una maggiore dose di zucchero li rende ancora più croccanti.

Infornare in modalità ventilata a 160° per 40 minuti circa. Gli ultimi 5/10 minuti con lo sportello del forno in fessura.

Si può usare anche la granella di nocciole, ma io preferisco le nocciole tostate e tritate grossolanamente perché mi piace trovare qualche pezzetto di nocciola più grosso.