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Cresco in una famiglia “atipica”, dove papà cucinava e mamma si dedicava alle pulizie.
Vivevamo in una grande casa colonica, circondata da terreni tutti coltivati; vigneti, noccioleti, oliveti.
C’era sempre qualcosa da raccogliere, da seminare, da “mettere a seccare”.
I campi erano i miei giochi preferiti, dal piantare i fagioli a rivoltare, tracciando dei solchi con i piedi, il granone steso sull’aia ad asciugare.
Vedevo il raccolto trasformarsi; i pomodori, per dire, attraverso le amorevoli mani di papà diventavano sugo, ma, prima ancora, il lavoro di tutti aveva prodotto salsa, pelati, “pummarole a pacchetelle”, insomma, grandi provviste per l’inverno.
Non sono mai riuscita a fare la spesa o a cucinare senza pensare a papà.
Avevo preso da lui, e l’amore per la cucina si è subito manifestato, prima attraverso l’approccio al mondo dei dolci, che nella mia famiglia erano assai scarseggiati, poi, nel riprodurre i piatti della mia infanzia. Da piccola, avevo imparato persino a fare i fusilli con il ferretto.
Questa passione mi ha portato nel 2018 a scrivere un libro con l’oncologo Cesare Gridelli, pubblicato dalla Gribaudo-Feltrinelli, “Dolci senza rimpianti”, in cui nelle preparazioni abbiamo usato prodotti non raffinati.
Decisi di trasformare questa occasione in un’opportunità.
Parallelamente al mio noioso lavoro di impiegata amministrativa, subito dopo la pubblicazione, aprii un blog con relativi canali social.
Iniziai a girare e pubblicare video ricette, con l’unico obiettivo, per allora, di fare qualcosa che mi piacesse.
Il successo, soprattutto da parte del pubblico femminile, ha prodotto in me fiducia e sicurezza che mi spingono ad ipotizzare progetti più grandi.
Nell’attesa, continuo a portare avanti il mio progetto di aggregazione e crescita collettiva attraverso videoricette, racconti e ricordi di un passato comune a molti.
