Peperoni imbottiti in padella – Videoricetta

I peperoni imbottiti sono un piatto della cucina mediterranea tradizionale che durante l’estate non manca mai, mentre d’inverno usiamo i peperoni sott’aceto.

Peperoni imbottiti: origini della ricetta

La ricetta dei peperoni imbottiti è un’opera culinaria che affonda le sue radici in tradizioni gastronomiche antiche, con un mix di influenze culturali che si fondono per creare un piatto apprezzato in tutto il mondo. Questa preparazione offre un’esplosione di sapori, combinando ingredienti locali e metodi di cottura tramandati di generazione in generazione.

Origini Mediterranee

Le origini dei peperoni imbottiti possono essere rintracciate nell’area del Mediterraneo, un crocevia di culture e scambi commerciali millenari. In diverse regioni, si possono trovare varianti del piatto, ciascuna con i suoi ingredienti e metodi di preparazione. Le influenze greche, romane e arabe hanno plasmato in parte questa ricetta, portando a un mix unico di sapori e tecniche culinarie.

Perchè si chiamano Puparuoli mbuttunati

La denominazione “puparuoli mbuttunati” è un affascinante esempio di come il dialetto napoletano possa conferire un tocco di autenticità e connessione culturale a un piatto tradizionale. Questo termine, che fa parte del ricco patrimonio culinario della Napoli, racchiude un significato che va al di là delle semplici parole.

Innanzitutto, “puparuoli” è la parola dialettale napoletana per “peperoni”, gli ingredienti chiave di questa gustosa preparazione. La scelta di utilizzare il termine dialettale per indicare i peperoni suggerisce una forte radice locale e un attaccamento alle tradizioni culinarie della regione campana.

Il secondo elemento, “mbuttunati“, si riferisce all’azione di “imbottire” o riempire qualcosa. In questo caso, si riferisce all’atto di riempire i peperoni con una deliziosa miscela di ingredienti, che può variare a seconda delle preferenze locali e personali. Questo processo di riempimento conferisce ai peperoni il loro caratteristico sapore e consistenza, trasformandoli in una prelibatezza culinaria.

L’origine di questo nome risiede nella tradizione culinaria napoletana, che è stata influenzata da una varietà di culture e influenze storiche nel corso dei secoli. I peperoni imbottiti, oltre ad essere un piatto saporito, rappresentano un legame con il passato e un riflesso delle abitudini alimentari e degli ingredienti locali disponibili.

In sintesi, “puparuoli mbuttunati” è molto più di una semplice denominazione per i peperoni imbottiti. È un’espressione dialettale che cattura l’essenza della cucina napoletana, unendo ingredienti locali e tradizioni culinarie in un nome che evoca gusti, odori e radici culturali. Questo termine incarna l’amore e il rispetto per la storia gastronomica di Napoli e rimane un riferimento affettuoso a un piatto che continua a deliziare le persone in tutto il mondo.

Peperoni imbottiti

Antonietta S
Preparazione 2 ore 30 minuti
Porzioni 10 peperoni

Ingredienti
  

Ingredienti

  • 10 peperoni a cornetto o tondi
  • 200 g pane secco
  • 50 g parmigiano e pecorino
  • 30 g alici sott'olio
  • 30 g capperi dissalati
  • 30 g pinoli tostati
  • 100 g olive di Gaeta
  • aglio, prezzemolo, menta, origano fresco, basilico,
  • olio extra vergine
  • sale
  • crosta di pane
  • 300 g sugo di pomodoro fresco

Istruzioni
 

Preparazione

  • Laviamo ed asciughiamo i peperoni. Eliminiamo il picciolo ei filamenti interni e liberiamoli dai semi.
  • Prepariamo il ripieno. Passiamo il pane secco (va bene del giorno prima) al mixer, in alternativa sbriciolatelo tra le mani. Non va inumidito. Aggiungiamo il resto degli ingredienti: alici a pezzetti, olive denocciolate e tagliate a metà, capperi dissalati (io li metto a bagno la sera prima), erbe aromatiche tagliate sottilmente, il formaggio (potrete utilizzarne uno di un solo tipo), i pinoli tostati, un pizzico di sale e qualche cucchiaio di olio per rendere umido l’impasto.
  • Riempiamo le calotte dei peperoni, spingendo il ripieno fino a raggiungere tutti gli spazi. Facciamo un po’ di pressione. Chiudiamo con un rettangolo di pane ricavato dalla crosta.
  • In una padella mettiamo l’olio e due spicchi d’aglio. Appena si diffonde l’odore dell’aglio, eliminiamo gli spicchi. Mettiamo a friggere i peperoni, coprendo la padella con il coperchio e lasciando passare il vapore attraverso uno spiffero creato appoggiando il coperchio su una cucchiaia. Cuciamo a fiamma bassa. I peperoni dovranno risultare appassiti, ma non troppo coloriti. Facciamo cuocere su entrambi i lati, capovolgendoli.
  • Alla fine di questa prima cottura, io ho eliminato qualche cucchiaio di olio, lasciando il resto nella padella stessa. Aggiungiamo la salsa. (Ho fatto cuocere il pomodoro fresco privato della pelle, volendo possiamo utilizzare anche i pelati, in olio e aglio prima soffritto. Aggiungiamo i pomodori spezzettati, un bicchiere d’acqua e il sale e facciamo cuocere a fuoco vivace, aggiungendo altra acqua se necessario. Alla fine aggiungiamo il basilico a foglie).
  • Portiamo a cottura i peperoni a fiamma bassa, sempre con il coperchio, utilizzandolo nella stessa modalità in cui abbiamo fritto. Se necessario aggiungiamo acqua durante la cottura. Occorreranno circa 45 minuti se cotti a fiamma bassa.
  • Una volta cotti, lasciamo riposare i peperoni per una mezz’oretta. Sono ottimi anche freddi.
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Come si fa a togliere la pelle ai peperoni

Togliere la pelle dai peperoni può rendere il loro sapore più morbido e piacevole, soprattutto se li si vuole utilizzare in ricette che richiedono una consistenza più delicata. Ecco un metodo comune per rimuovere la pelle dai peperoni:

Metodo di Togliere la Pelle dai Peperoni:

  1. Griglia o Fiamma diretta: Questo metodo prevede l’utilizzo del calore per bruciare la pelle del peperone, rendendola più facile da staccare. È un processo che richiede attenzione per evitare di bruciarsi.
    • Accendere una griglia a gas o elettrica o posizionare i peperoni direttamente sulla fiamma del fornello.
    • Girare i peperoni con delle pinze o una forchetta in modo uniforme in modo che la pelle esterna si bruci da tutti i lati. La pelle dovrebbe diventare nera e carbonizzata.
    • Mettere i peperoni bruciati in una ciotola e coprili con della pellicola trasparente o un sacchetto di plastica per 10-15 minuti. Questo aiuterà a far staccare la pelle dalla polpa interna.
    • Dopo il tempo di riposo, rimuovere la pelle bruciata. Sarà più facile da staccare ora. Puoi farlo utilizzando le mani o un coltello per grattare delicatamente via la pelle nera.
  2. Sciacquare sotto acqua fredda: Dopo aver tolto la pelle, sciacquare i peperoni sotto acqua fredda per rimuovere eventuali residui di cenere o bruciature.
  3. Asciugare e usare: Una volta che i peperoni sono stati pelati e sciacquati, puoi tagliarli, usarli nelle ricette o conservarli come preferisci.

Ricorda che questo metodo può essere utilizzato principalmente per peperoni grandi e spessi, come quelli rossi o gialli. I peperoni più piccoli o più sottili possono non essere adatti per questo metodo a causa delle dimensioni ridotte che rendono difficile la manipolazione sulla griglia o sulla fiamma.

In alternativa, se la ricetta lo consente, puoi anche tostare i peperoni in forno a 200°C per circa 20-30 minuti, girandoli a metà cottura. Questo processo asciugherà la pelle e la renderà più facile da rimuovere. Una volta tolti dal forno, puoi metterli in una borsa di plastica o una ciotola coperta per consentire il raffreddamento e il distacco della pelle.

Come scegliere i peperoni

La scelta dei peperoni freschi è fondamentale per ottenere il miglior sapore e consistenza nelle tue ricette. Ecco alcuni consigli su come scegliere i peperoni di alta qualità:

  1. Aspetto Generale: Scegli peperoni che abbiano una pelle liscia, tesa e priva di rughe, macchie o ammaccature. Evita quelli con segni di deterioramento o muffa.
  2. Colore: I peperoni cambiano colore a seconda del grado di maturazione. Puoi trovare peperoni verdi, gialli, rossi e arancioni. Scegli quelli con un colore brillante, uniforme e vivace. Ad esempio, se cerchi peperoni rossi, opta per quelli che sono intensamente rossi e privi di aree verdi.
  3. Peso: Prendi in mano il peperone. Dovrebbe sentirsi pesante per le sue dimensioni, il che indica che è succoso e denso.
  4. Forma: Cerca peperoni che abbiano una forma uniforme e regolare, senza deformazioni evidenti.
  5. Consistenza: Premi leggermente il peperone. Dovrebbe essere solido ma dare leggermente sotto la pressione. Evita quelli che sono troppo morbidi o troppo duri.
  6. Gambo: Controlla il gambo. Dovrebbe essere verde e fresco. Un gambo secco o appassito può indicare un peperone meno fresco.
  7. Dimensioni: La dimensione dipende dalla tua preferenza e dalle ricette che vuoi preparare. I peperoni più grandi sono ideali per riempire, mentre quelli più piccoli sono perfetti per aggiungere ai piatti.
  8. Origine e Stagione: Cerca di acquistare peperoni locali e di stagione quando possibile, poiché saranno più freschi e saporiti.
  9. Buchi o Lesioni: Evita i peperoni con buchi o lesioni, poiché potrebbero indicare la presenza di insetti o danni interni.
  10. Varietà: Considera le diverse varietà di peperoni disponibili, ognuna con caratteristiche di sapore e consistenza leggermente diverse. Ad esempio, i peperoni dolci sono ideali per piatti freschi, mentre i peperoni piccanti possono essere utilizzati per aggiungere un tocco di piccante alle tue preparazioni.

Ricorda che i peperoni continueranno a maturare anche dopo l’acquisto, quindi è possibile lasciarli maturare a temperatura ambiente o in frigorifero, a seconda di quanto siano maturi al momento dell’acquisto e di quando si prevede di usarli.

Come congelare i peperoni ripieni cotti

Congelare i peperoni ripieni cotti può essere una buona opzione per conservare il tuo piatto preferito per un periodo più lungo. Ecco come puoi farlo:

  1. Raffredda i Peperoni: Dopo aver cotto i peperoni ripieni, lasciali raffreddare completamente a temperatura ambiente. Questo evita la formazione di condensa all’interno del contenitore di congelamento, che potrebbe causare la formazione di ghiaccio e influenzare la qualità del cibo.
  2. Imballaggio: Prepara i peperoni per il congelamento. Puoi farlo avvolgendoli individualmente in pellicola trasparente o alluminio, oppure disporli in contenitori sigillati per il congelamento. L’uso di contenitori ermetici aiuta a mantenere il cibo fresco e a prevenire la formazione di bruciature da congelamento.
  3. Etichettatura: Etichetta i pacchetti o i contenitori con la data di congelamento in modo da sapere quanto tempo sono stati conservati.
  4. Congelamento: Posiziona i peperoni ripieni cotti nel congelatore. Assicurati che siano posizionati in modo che non si sovrappongano o vengano schiacciati. Se hai scelto contenitori, assicurati che siano ben sigillati.
  5. Tempi di Conservazione: I peperoni ripieni cotti possono essere conservati nel congelatore per circa 2-3 mesi senza perdere troppo in termini di qualità. Dopo questo periodo, potrebbero iniziare a perdere sapore e consistenza.
  6. Scongelamento e Riscaldamento: Per consumare i peperoni ripieni congelati, puoi scongelarli lentamente in frigorifero durante la notte. Successivamente, puoi riscaldarli in un forno preriscaldato a 180°C per circa 20-25 minuti o fino a quando sono completamente riscaldati. Puoi coprirli con un foglio di alluminio per evitare che si asciughino.

Ricorda che durante il processo di congelamento e scongelamento, la consistenza dei peperoni potrebbe cambiare leggermente. Potrebbero diventare un po’ più morbidi rispetto alla loro consistenza originale. Tuttavia, questa è una soluzione pratica per conservare e gustare peperoni ripieni anche fuori dalla loro stagione.

La ricetta di papà

A casa, mio padre, durante l’estate, cucinava spesso i peperoni imbottiti. Aveva una cura eccezionale nel prepararli: li metteva interi, senza svuotarli, qualche ora al sole in modo che in frittura l’acqua di vegetazione evaporasse più velocemente. Preparava con molto anticipo gli ingredienti occorrenti per il ripieno: comprava le alici sotto sale perché sosteneva che fossero più carnose rispetto a quelle vendute sott’olio nel vasetto; la mollica di pane ricavata dalla “panella” di due Kg, cotta nel forno a legna e rigorosamente impastata con il “criscito”, la crosta dura e scura; i capperi, che mai dimenticava di mettere per tempo in acqua; le olive acquistate dallo stesso venditore delle alici; il sugo, preparato con i pomodori del nostro orto, che lui passava a mano sul setaccio.

Questa immagine della sua mano che stringeva tra le dita i pomodori, ritmicamente, schiacciando i pezzi sulla base del setaccio, è quella che mi viene in mente più spesso: le mani grandi, sempre impegnate in qualcosa. Amava il sugo ed era in assoluto il suo capolavoro, sia semplice sia il ragù di carne. Mai che si allontanasse dai fornelli quando cucinava qualcosa. Girava e rimestava continuamente, credo fosse questo il suo segreto, l’amore che metteva nel prendersi cura della pietanza, oltre a quello per noi.

Non amava allo stesso modo, i peperoni ripieni sott’aceto che si facevano a Natale. Gli dava fastidio la nota acidula, e poi in quella ricetta non ci voleva il sugo, ma il vino cotto, che, essendo dolce e conferendo alla pietanza l’agrodolce, neanche preferiva. Ma ogni anno, non mancava di prepararlo, con il mosto prodotto dalle sue uve.

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