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Scaldatelli. Videoricetta
Gli scaldatelli al finocchietto: semplici tarallini, bolliti prima della cottura in forno. Una ricetta che sa di storie antiche, di gente seduta attorno al caminetto, di calore e serenità.
Gli scaldatelli al finocchietto, in dialetto morrese scallatelli: era da tanto tempo che cercavo questa ricetta, certe volte le cose che appaiono semplici sono invece difficili.
Non faccio chissà quali particolari ricerche né per trovare le ricette, né, come capita spesso, persone insieme alle quali girare una videoricetta. Seguo l’istinto, colgo le occasioni. Chessò, una notizia letta da qualche parte che mi colpisce, una storia simpatica o commovente, o ancora qualche incontro particolare. Grazie al blog sto conoscendo tanta gente nuova.
Incoronata, “il maresciallo”
Così, mi è capitato di trovare prima la signora Incoronata e poi, con lei, gli scaldatelli. Vi spiego: Gerarda Grippo, la figlia di Incoronata, è la Presidente del gruppo Federcasalinghe di Avellino. Circa un anno fa mi iscrissi perché credo nelle associazioni. Un modo per stare insieme, sostenersi, partecipare e promuovere qualche bella iniziativa. Circa un mese fa Gerarda postò una foto della mamma che compiva gli anni. Una bella signora arzilla ma seria e dall’aspetto apparentemente rigoroso. Gerarda mi raccontò che la chiamavano “il maresciallo”. Però, aggiunse, dopo la morte del marito avvenuta molti anni prima, aveva sdoganato usanze prettamente maschili. Così, ad eccezione del lunedì, giorno di chiusura del bar Sport, tutti i pomeriggi si ritrova insieme alle amiche per giocare a briscola. Una bella affermazione di parità considerato che il paese in cui vive ha circa mille abitanti.
Qualche giorno fa, chiesi a Gerarda se la mamma fosse disposta a girare un video con me. Il tempo di chiederlo ed Incoronata aveva già aderito con una ricetta tipica di Morra de Sanctis: gli scaldatelli al finocchietto.
E così, ci siamo recati al Bar Sport, meglio noto come “Mastotutto”, dell’altra figlia di Incoronata, Antonietta, che prepara un po’ di tutto, taralli, biscotti, pizze, e qualche volta cucina. Però, Antonietta a breve chiuderà i battenti, quindi dovrà trovare una soluzione affinché la mamma possa continuare le sue partite!
Quando abbiamo finito, ho portato a casa una scorta d’affetto e di calore umano inestimabile. E’ questa la parte più bella di ciò che faccio. Mi fa sentire ricca.
A Morra, nei luoghi di Franscesco De Sanctis
Dopo il video Gerarda ci ha accompagnato a visitare il paese. Molto bello: la casa natale di Francesco De Sanctis, il castello, la Chiesa, il Palazzo Molinari. Fa un certo effetto camminare nei luoghi appartenuti ad un uomo che con il suo contributo ha scritto un pezzo della Storia d’Italia. Mi sono sentita piccola piccola ma orgogliosa di essere irpina.
Grazie ad Incoronata, Antonietta e Gerarda e a voi che mi seguite con affetto.
Ingredienti per una quarantina di pezzi
- 1 Kg di farina 0
- 200 g di olio extravergine
- 150 g di acqua
- 150 g di vino bianco secco
- 5 g di lievito di birra fresco
- 20 g di sale (da miscelare alla farina prima di impastare)
- semi di finocchietto a piacere
nel caso l’impasti risulti eccessivamente duro (può dipendere dal diverso assorbimento dei liquidi da parte della farina) aggiungete qualche cucchiaio d’acqua o di vino bianco.
Impastiamo a mano o in planetaria con il gancio o con la macchina del pane fino a quando l’impasto risulta liscio e d omogeneo. Formiamo i taralli e lasciamoli riposare coperti per 2 ore. Poi li metteremo a bollire, una decina per volta, in abbondante acqua salata, scolandoli quando vengono a galla. Metteteli su uno strofinaccio e fateli asciugare scoperti per qualche ora, meglio per una notte.
Cuocere in forno preriscaldato in modalità statica o ventilato, a secondo di quale vi funziona meglio, a 200°.
Dopo mezz’ora, abbassare a 150° e continuare la cottura per altri 10 minuti.
Dovranno essere friabili. Regolatevi con il vostro forno.